Bagheria - “In questo luogo santo è stato compiuto un sacrilegio contro gli uomini e la storia di della nostra Bagheria”. Ad affermarlo ieri mattina al cimitero, nel corso dell’omelia, il vicario episcopale, don Antonio Mancuso, inviato dall'arcivescovo, mons. Corrado Lorefice in occasione della celebrazione della Santa Messa di riparazione organizzata dalla Comunità ecclesiale bagherese. La celebrazione è stata prevista a seguito degli atti sacrileghi perpetrati da alcune persone, tra cui anche impiegati comunali, coinvolte nell’inchiesta degli inquirenti che hanno portato agli arresti i responsabili per vilipendio e occultamento di cadavere al cimitero. A seguito di tale indagine, i dipendenti comunali coinvolti nell’inchiesta e sottoposti alle misure cautelari sono stati sospesi dall’attività lavorativa presso il Comune e successivamente, una volta notificati gli atti, agli interessati, l’ufficio procedimenti disciplinari, provvederà a irrogare le dovute sanzioni previste dalla legge. L’inchiesta sul cimitero di Bagheria dura da circa 12 mesi, anche se qualche spunto l’avrebbe presa anche dalla vicenda del 2014 quando vennero alla luce altre irregolarità. I Carabinieri della compagnia di Bagheria, nell’ambito dell’indagine denominata “Caronte” hanno tratto in arresto dieci persone per vilipendio e occultamento di cadavere. “I nostri cari sono stati trattati come immondizia – ha aggiunto il vicario episcopale – io stesso ho visionato le immagini filmate e sono rimasto esterrefatto. Il fatto è talmente grave che dobbiamo chiedere tutti perdono e dobbiamo interrogarci senza pudore perché queste cose sono accadute. Sicuramente è perché qualcuno per i propri interessi personali e convinzioni ha permesso che ciò accadesse. La verità è che c'è un potere forte che è “mammona”, cioè i soldi, contro il quale dobbiamo prendere posizione, perché è per questo che sono accadute queste cose. Invece dobbiamo rompere questi meccanismi di interesse e affermare la verità che come dice il Vangelo ci farà liberi. La mafia è fare i propri interessi, ma anche una mentalità sbagliata sia per le piccole che grandi cose”. I fedeli bagheresi hanno risposto in maniera massiccia alla celebrazione pe dire “no” alla menzogna che ricerca il guadagno e il potere, dove erano presenti i parroci della città che avevano deciso di chiudere le chiese in mattinata, e permettere la partecipazione numerosa. “Siamo qui dove non dovremmo essere in questo giorno in cui la Chiesa celebra la regalità di Cristo – ha aggiunto don Mancuso – ci siamo perché è accaduto un atto estremamente grave per la nostra comunità che è stata violata nei sentimenti più belli e intimi. Oggi dobbiamo essere arrabbiati per ciò che è accaduto, sia per quello che abbiamo fatto sia per ciò che non abbiamo fatto. Quanto successo non deve più accadere nella nostra comunità”. Don Mancuso ha pure detto che Bagheria non può andare sui giornali per questi fatti criminosi. "A Bagheria ci sono tanti giovani con idee geniali e persone con grandi potenzialità - ha continuato - ed enormi possibilità di bene. Adesso dopo ciò che è accaduto tutti credenti e no, siamo chiamati a fare gesti concreti di solidarietà per riparare questi atti sacrileghi”. Nel corso della celebrazione Eucaristica i fedeli hanno pregato anche per quanti hanno profanato il corpo dei fedeli defunti perché riconoscano il grave atti compiuto e guidati dalla misericordia divina, comprendano che il denaro non è al di sopra del bene e il rispetto dei valori umani più profondi. Alla celebrazione Eucaristica ha partecipato anche l'assessore ai Servizi cimiteriali Gaetano Baiamonte. “Ci stiamo impegnando come amministrazione comunale – afferma l'assessore – a rendere questo luogo degno dei nostri defunti che presto sarà dotato di nuovi loculi e smaltire i tempi di attesa per le sepolture. A nome mio personale e dell’amministrazione comunale i ringraziamenti a tutte le comunità parrocchiali bagheresi che hanno partecipato a questo momento importante per la nostra città in suffragio dei nostri cari defunti”.
Bagheria. Messa di riparazione al cimitero
Aggiornamento: 26 nov 2018
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