Ancora un danneggiamento ai danni del Cav il Centro aiuto alla vita, ospitato nei locali di proprietà del Comune, nella zona riservata dell’ordine monastico delle Figlie della Carità dove svolgono le attività di ricevimento e di assistenza le volontarie. Nella notte di giovedì scorso, il Centro Aiuto alla Vita è stato preso di mira da vandali che hanno pensato bene di trascorrere la notte in maniera divertente. Hanno divelto la porta del locale adibito allo stoccaggio degli abbigliamenti e degli articoli di prima infanzia portando via prodotti per l’igiene, copertine ed un paio di sdraiette donati dai benefattori e che sarebbero serviti per le famiglie bisognose assistite dai volontari del Cav. “Il bottino è stato magro – dichiara la presidente del Cav, Maria Concetta Domilici – considerando che nei locali non c’erano sono articoli di valore. Hanno però causato un grave disagio al proseguimento del servizio che offriamo alle mamme ed ai lori bimbi”. L’imprevisto comporterà la sospensione momentanea del servizio in attesa di nuova sistemazione. Non è la prima volta che i vandali prendono di mira l’associazione di volontariato che proprio lo scorso 27 dicembre ha festeggiato i 20 anni di presenza nel territorio. Nella precedente incursione furono stati rubati dieci vestitini per neonato, diversi pacchi di pannolini, una cesta per neonato, un sediolone, una carrozzina per bambini ed altro materiale che viene donato alle mamme che versano in difficoltà economiche. “Ritengo che non sia il Cav ad essere preso di mira – aggiunge Domilici – piuttosto il disagio giovanile che imperversa nella nostra città. La stanza dove è stato perpetrato l’atto vandalico è ubicata sotto il grottone del palazzo, abbastanza appartata e lontana da occhi indiscreti e quindi adatta per i ritrovi. Abbiamo infatti trovato bottiglie di birra rotte e resti di un fuoco acceso”. Lo scopo del Centro Aiuto alla Vita è quello di creare condizioni concrete perché ogni vita iniziata possa essere accolta. Il Centro offre infatti aiuto, sostegno e consiglio a tutte le mamme in difficoltà che chiedono che non venga negato loro il diritto alla maternità. Le persone che giungono al Centro non sono solo ragazze madri, ma anche donne regolarmente sposate che si trovano in serie difficoltà economiche. Il Centro dimostra concretamente che con l’aiuto e la solidarietà, anche materiale, degli altri è possibile accogliere una gravidanza difficile. Il centro sostiene le donne in difficoltà, assistendole dal punto di vista psicologico, economico medico e burocratico e collabora con le scuole e le parrocchie nella stesura di “Progetti Gemma” e “Progetti Vita”. Il primo prevede una adozione prenatale a distanza grazie alla quale il contributo che l’adottante versa ogni mese 160 euro per 18 mesi che viene interamente dato ad una mamma in attesa ed in difficoltà per cause economiche. Il secondo progetto prevede una adozione da vicino grazie alla quale i contributi dei singoli o gruppi vengono raggruppati e dati ogni mese 160 euro per 18 mesi ad una mamma in attesa ed in difficoltà per cause economiche. I mezzi di sussistenza necessari sono costituiti da autotassazione dei soci, contributi dei singoli, vendita delle primule in occasione della “Giornata della Vita” e mostre mercato.
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