Da oggi i matrimoni con il rito civile si potranno celebrare anche in strutture private. Lo prevede una deliberazione dell’amministrazione comunale, adottata nel corso dell’ultima seduta di Giunta che istituisce uffici separati di Stato civile ed in particolare presso le strutture ricettive di palazzo Villarosa e villa Rammacca. Con la stessa deliberazione è stata anche prevista una tariffa che i nubendi che utilizzeranno le strutture private, dovranno versare al comune nella misura di 150 euro. “Lo scopo del provvedimento – afferma l’assessore alla Cultura Romina Aiello, promotrice dell’iniziativa – è di favorire una migliore visibilità dell’offerta del nostro territorio”. L’amministrazione comunale pertanto, intende offrire, a coloro che lo desiderano, la possibilità di contrarre matrimonio con rito civile oltre che nelle sedi comunali tradizionali anche in altri luoghi di proprietà privata i cui titolari si rendano disponibili a concedere in comodato d’uso gratuito alcuni ambienti. Il medesimo contratto dovrà garantire continuità temporale ed esclusività della sede separata da adibire a ufficio di stato civile. L'istituzione della sede distaccata presso strutture ricettive private non prevede per l'amministrazione comunale spese e non comporterà per i proprietari l’acquisizione di diritti di sorta. I locali e gli spazi esterni disponibili concessi in uso gratuito devono possedere i requisiti di idoneità, agibilità e sicurezza in quanto dovranno essere aperti al pubblico. La celebrazione dei matrimoni presso tali uffici di stato civile decentrati avrà luogo solo ed esclusivamente in orari e giorni che nubendi dovranno concordare direttamente con l'ufficio di stato civile. Da oggi le strutture ricettiva di palazzo Villarosa e villa Rammacca diventano separato ufficio di stato civile per la sola funzione della celebrazione dei matrimoni con rito civile e per la sua funzione potranno assumere la denominazione di casa comunale. La deliberazione dell’amministrazione comunale offre la possibilità di leggere i dati relativi ai matrimoni civili e religiosi celebrati negli ultimi due anni in città. Nell’anno 2017 i matrimoni religiosi sono stati 132 e i civili 73, mentre quest’anno i matrimoni religiosi sono stati 166 e i civili 64. “I matrimoni civili sono scelti da coloro che non credono – spiega don Francesco Michele Stabile, storico della Chiesa e grande conoscitore della realtà bagherese – ma anche da coloro che non possono sposarsi in chiesa per diversi motivi, sia economici o per precedenti matrimoni religiosi. A questi dati occorre aggiungere anche coloro che celebrano il matrimonio fuori città. Per quanto riguarda i giovani c’è una larga fascia giovanile che non si sposa e preferisce convivere facendo diminuire i numero dei matrimoni”.
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