BAGHERIA - Il Movimento 5 Stelle perde un altro pezzo all’interno del Consiglio comunale. Dopo le precedenti défaillance di altri consiglieri come Maddalena Vella e Massimo Cirano, oltre a Filippo Castelli che però si è dimesso anche dal ruolo istituzionale, adesso arriva la dichiarazione di indipendenza di Emilio Finocchiaro che fa scendere a 15 unità il numero di esponenti che fanno capo al Movimento ispirato da Beppe Grillo. E così perdendo anche la maggioranza, visto che fra i banchi del Consiglio siedono trenta persone. Quindi parità fra maggioranza e opposizione.
La dichiarazione di indipendenza arriva all’indomani della seduta del Consiglio comunale in cui è stata votata la modifica e l’integrazione della delibera del 28 marzo 2017 inerente la costituzione di una società per azioni multiservizi «in house» del Comune di Bagheria. Alla base del disaccordo ci sarebbero alcune scelte del gruppo politico che il consigliere non ha digerito. «Le motivazioni che mi hanno spinto a lasciare il Movimento non sono tanto a livello locale – dichiara Finocchiaro –, il mio rammarico è per le scelte assunte a livello nazionale dovute all’approvazione del nuovo regolamento che permette di candidarsi senza essere iscritti al blog e anche avere in corso delle indagini. Questo va a scontrarsi con l’ideologia del Movimento 5 stelle. Inoltre ho constatato anche la lontananza del gruppo nazionale che più volte ho cercato di contattare ma senza riuscirci. Durante le trascorse elezioni regionali i portavoce nazionali non hanno ritenuto opportuno ascoltare il gruppo consiliare locale anche alla luce delle note vicende che hanno interessato il nostro Comune poiché come è noto il sindaco Patrizio Cinque ad oggi è autosospeso dal Movimento e nonostante tutto il gruppo consiliare dei 5 Stelle continua a sostenerlo. Non voglio attaccare l’amministrazione locale perché nel suo piccolo ha fatto sempre il bene di Bagheria».
Per il segretario politico del Partito democratico Orazio Amenta le motivazioni sono ben altre: «L'atto sconsiderato di trasferire l'istruttoria delle pratiche di sanatoria alla SpA, mentre ci sono indagini in corso, senza alcuna utilità per il Comune – afferma– ha portato a una seria riflessione molti esponenti della maggioranza, stanchi di obbedire al capo. Le dimissioni dei vertici della SpA e l'uscita di Finocchiaro dal Movimento 5 stelle sono la conferma. Non escludo che nei prossimi mesi altri potranno abbandonare Cinque e i suoi fedelissimi al suo destino». Finocchiaro ammette i dissensi all’interno del gruppo che ci sarebbero sempre stati. «Si però quando si discuteva passava la volontà della maggioranza ed io mi allineavo. È pure vero che ho chiesto più volte al gruppo di cui fa parte un sindaco che si è autosospeso chiarimenti e delucidazioni, ma non ho ricevuto risposte. Io comunque mi riconosco all’interno del Movimento perché l’importante è fare una buona politica».
Finocchiaro però non si è dimesso dalla carica di consigliere comunale come ha fatto lo scorso mese di maggio Filippo Castelli. «Queste sono scelte personali – aggiunge – perché per quanto mi riguarda ritengo non ci sia bisogno di avere un simbolo dietro le spalle per fare il bene della collettività. Tra l’altro da indipendente vado a perdere il gettone di presenza delle commissioni». Intanto a proposito della sentenza della Corte d’Appello dello scorso 18 gennaio con cui l’ex dirigente del Settore Bilancio Vincenza Guttuso, è stata reintegrata nel rapporto di lavoro alle dipendenze del Comune di Bagheria, la stessa tiene a precisare che ha conseguito la laurea in Scienze politiche presso l’Università di Palermo l’8 novembre 2001, prima del transito al Comune di Bagheria che era avvenuta il 1 marzo 2003.
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