Prosegue l’opera repressiva del Comune contro chi costruisce abusivamente nel territorio comunale. In particolare sono stati emessi a carico di sei proprietari di rispettivi immobili costruiti abusivamente senza le prescritte autorizzazioni che non hanno adempiuto all’ordinanza di demolizione, una serie di provvedimenti che prevedono l’acquisizione al Patrimonio comunale, lo sgombero e l’immissione in possesso del bene. Tali disposizioni sono previste dalle ordinanze, emanate dalla Direzione 9 diretta dall’architetto Maria Piazza. Nel primo caso era stata emessa una ordinanza con la quale si intimava la demolizione di tutte le opere abusive realizzate al terzo piano di un immobile sito in zona B/1 ricadente in tessuti urbani saturi della città consolidata. Nel secondo caso era stata emessa una ordinanza di demolizione di un edificio composto da quattro elevazioni fuori terra realizzate in un sito in zona E/1 – verde agricolo e per una piccolissima parte in area destinata a sede viaria. Il terreno e le opere ricadono in area sottoposta a vincolo paesaggistico, ai sensi del nuovo codice dei beni culturali e del paesaggio, inoltre, le stesse ricadono in zona sismica. Il terzo abuso riguarda un edificio in territorio di Aspra, in zona E/1 verde agricolo, sottoposto a vincolo paesaggistico, composto da due elevazioni fuori terra e piattaforma in cemento armato. In quarto abuso riguarda la realizzazione di una casa di 64 metri quadrati su una piattaforma in cemento armato di 120 metri quadrati. La costruzione è stata realizzata con solaio a doppia falda inclinata, costituito da travi in legno sormontata da tegole, mentre i muri perimetrali sono stati realizzati in blocchi di tufo con finestre e infissi. In quinto è una costruzione di immobile di 49 metri quadrati e il sesto la costruzione di un nuovo fabbricato di 110 metri quadrati con fondazioni in cemento armato. Il Comune ha disposto l’acquisizione gratuita al patrimonio delle opere abusivamente realizzate accertate alla data del sopralluogo per la verifica dell’inottemperanza e nello stato di fatto in cui ora si trovano. Nei giorni scorsi il sindaco Patrizio Cinque, ha proposto l’annullamento, in autotutela, del regolamento sugli immobili abusivi che ha scatenato le critiche dell’opposizione ed anche di Legambiente. “Il sindaco cerca ancora una volta di arrampicarsi sugli specchi per cercare di nascondere il suo maldestro tentativo di sanare le case abusive, anche dei suoi parenti – dichiara Gianfranco Zanna – ormai è una macchietta, comunque, lo aspettiamo al varco, non vediamo l'ora di essere presenti sul litorale bagherese quando inizieranno le demolizioni, se mai succederà questo agognato evento”. Per tutti gli abusi vengono fatti salvi eventuali provvedimenti della Sovrintendenza ai Beni culturali e ambientali, dell’ufficio del Genio civile e dell’autorità giudiziaria. Avverso tale provvedimento potrà proporsi, entro 60 giorni, dal ricevimento dell’ordinanza avanti al Tribunale amministrativo regionale di Palermo o straordinario al presidente della Regione. Sempre in tema di abusivismo edilizio, per la prima volta dall’inizio dell’anno dal rapporto di polizia giudiziaria relativo al mese di settembre, non sono stati accertati da parte dei Caschi bianchi abusi. In totale da gennaio ad agosto le sanzioni irrorate a carico dei cittadini che hanno costruito o modificato le loro abitazioni con opere edili senza la prescritta autorizzazione dell’Ufficio tecnico comunale sono stati dodici.
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