BAGHERIA Inizio d’anno bollente, nonostante il freddo pungente di questi giorni, per la protesta organizzata ieri mattina dal Circolo Legambiente “Bagheria e dintorni” e Legambiente Sicilia. La manifestazione si è svolta di fronte l’ecomostro che sorge sulla spiaggia del Sarello – nella baia dei Ciclopi ad Aspra, organizzata per chiedere l’abbattimento del pericoloso e più volte vandalizzato immobile che si affaccia sulla spiaggia e che è stato negli anni già oggetto di attenzioni da parte dell’associazione ambientalista. Il circolo ha pure chiesto l’accesso agli atti per acquisire tutta la relativa documentazione per fare luce sulle strane e anomale procedure seguite dopo l’acquisto dell’ecomostro, da parte della società “Nuova Poseidonia S.r.l.”, costituita da dirigenti del Movimento Cinque Stelle con il sindaco di Bagheria, Patrizio Cinque, riguardanti soprattutto le possibili parti abusive che si vorrebbero sanare per trasformarlo in un albergo. “Fino ad oggi ci è stato impedito l’accesso agli atti – dichiara il responsabile del Circolo Legambiente “Bagheria e dintorni” Luigi Tanghetti – e ci siamo rivolti al Tribunale amministrativo regionale di Palermo per ottenere un diritto garantito dalla legge a tutti i cittadini, ma senza esito”. Sul posto erano anche presenti il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, la direttrice regionale di Legambiente Claudia Casa e il deputato Carmelo Miceli. “Quello che stupisce è il silenzio assordante dell’amministrazione comunale – aggiunge la direttrice regionale Claudia Casa – che non ha inteso rispondere ad alcun modo alla richieste di accesso agli atti del Circolo di Legambiente di Bagheria. in questa maniera non si fa altro che confermare i sospetti che ci sono rispetto a questa struttura che rappresenta una vera e propria bruttura paragonabile all’ecomostro della scala dei Turchi di Realmente. Che si diano le spiegazioni e si accerti ciò che è regolare e cosa non lo è, poi vediamo il proseguo di questa vicenda”. “Sono tanti anni, ormai, che Legambiente chiede che l’ecomostro, più volte vandalizzato e pericoloso per l’incolumità pubblica, venga abbattuto. – dichiara il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna – Questo luogo è da sempre oggetto di interesse politico, ma finora tutti avevano manifestato la volontà di abbatterlo per ridare ai cittadini uno spazio naturale di cui usufruire, ma, evidentemente, una cosa sono i proclami fatti in campagna elettorale, altra storia è l’innata voglia di alcuni amministratori di abusivismo e di bruttezza. E Bagheria rappresenta una della tante, scellerate realtà, in cui l’abusivismo edilizio è la norma, con un sindaco pentastellato che ha cercato in ogni modo di sanare l’insanabile e, addirittura, adesso, è proprietario dell’ecomostro, in società con altri pentastellati. Noi andremo fino in fondo, e saremo presenti quando le ruspe riporteranno la bellezza alla spiaggia del Sarello”. Il sindaco ha sempre respinto al mittente le accuse. “L’immobile, acquistato mediante asta pubblica, dopo due tentativi a vuoto – dichiara il sindaco Patrizio Cinque – è stato aggiudicato dalla nostra società costituita da privati cittadini ed ha tutte le autorizzazioni già dal 1965 e non può essere demolito, eccetto in alcune sue parti. Cosa che naturalmente la società è intenzionata a fare, nella massima trasparenza e legalità”. Tra i manifestanti anche alcuni esponenti della politica locale infreddoliti ma determinati come Alessandra Iannì, leader dell’associazione “Movimentiamo Baaria”, il consigliere comunale Emanuele Tornatore, il segretario cittadino del PD Orazio Amenta e una delegazione Dem. “Il Pd Sicilia è presente al sit-in di Legambiente – ha detto il segretario regionale Davide Faraone –perché le motivazioni che hanno ispirato l'associazione ambientalista sono sacrosante. Il M5S, dopo la sanatoria di Ischia e con questa scelta affarista di Bagheria, dimostra di fregarsene altamente dell’ambiente e dimostra di non voler investire sulla bellezza. Ricordo tra l’altro, la nostra denuncia all’Anticorruzione, perché è vergognoso che il sindaco e una deputata nazionale pentastellata decidano, in palese conflitto di interesse, di fare affari sulle spalle dei bagheresi”. (Nella foto Pig, Zanna e Tanghetti)
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