Ad Altavilla Milicia i cittadini si mobilitano per salvare il ponte San Michele. A tal proposito è stata organizzata una due giorni per dibattere sul pregevole manufatto medievale che si trova nella parte bassa del paese e che versa da tempo in stato di completo abbandono che culminerà con la pulizia dell’alveo del fiume nella zona dove si trova il ponte. In programma due giorni, sabato 9 e domenica 10 dicembre di conferenze, musica, danza e poesia, promossi da Bcsicilia, l’Associazione per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, e dal Comune di Altavilla Milicia. La manifestazione, prevede, sabato 9 alle ore 17 presso l’Aula Consiliare, Scuola media mons. Gagliano in via Caduti di Nassirya, 4, dopo la presentazione del sindaco Giuseppe Virga, dell’Assessore comunale alla Cultura Maria Rita Lazzara, del Presidente regionale BCsicilia Alfonso Lo Cascio, gli interventi di Ferdinando Maurici che terrà una relazione dal titolo: “Ponti in Sicilia tra Medioevo e Cinquecento” e di Salvatore Brancato , libero ricercatore, che affronterà il tema “La Chiesa di S. Maria di Campogrosso e il ponte S. Michele”. Il giorno successivo, domenica 10 alle ore 10, in Contrada Ponte vecchio sulla strada statale 113, è prevista la pulizia dell’alveo del fiume nella zona dove si trova il ponte, e poi spazio alla musica con l’arpa di Romina Copernico, le note dei P.I.M. (Pronto Intervento Musicale) con Maurizio Maiorana: voce, chitarra, Mario Crispi: strumenti a fiato etnici, chitarra, voce, Enzo Rao: violino, percussioni. La mattinata si conclude con le poesie di Clelia Lombardo e la danza di Evelina Lo Pilato. In quella occasione sarà lanciata una campagna di sottoscrizione per raccogliere i fondi necessari per il recupero dell’antico ponte. Il Ponte di San Michele di Campogrosso datato da molti studiosi in età normanna (e recentemente anche al periodo romano) è attestato per la prima volta nel 1248. Si trova sul torrente omonimo, presso Altavilla Milicia, sull’itinerario che da Palermo muoveva verso Termini Imerese. Il ponte è a schiena d’asino ad una sola arcata ogivale con duplice ghiera. I paramenti sono in conci di tufo ben squadrati, mentre la muratura interna è in ciottoli fluviali, così come le tracce di pavimentazione, nell’intradosso della volta in conci sono chiaramente visibili le cavità per le centine. Ormai in disuso versa in stato di totale abbandono e necessita di opere urgenti per la messa in sicurezza e il restauro.
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